A qualcuno piace giallo

A qualcuno piace giallo Metti una sera tardi, la pioggia incessante che cade in giardino, un momento di privato relax...

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A qualcuno piace giallo

Metti una sera tardi, la pioggia incessante che cade in giardino, un momento di privato relax: la lettura diventa un luogo in cui andare e compiere un solitario viaggio. Sempre più spesso questo viaggio viene compiuto dentro a un delitto. Ma che cosa spinge il lettore, maschio o femmina indifferentemente, a leggere thriller o più generalmente romanzi gialli? Immergersi nella lettura di un romanzo significa immedesimarsi, osservare con altri occhi. Se il genere è un romanzo giallo, può anche voler dire essere complici del killer o alternativamente vittime.

Ma che cosa spinge il lettore, maschio o femmina indifferentemente, a leggere thriller o più generalmente romanzi gialli? Ma vi siete chiesti perché e dove nasce questa passione per il genere “giallo”?

Sicuramente perché sono storie avvincenti, storie che incollano il lettore alla pagina, che beve tutto di un fiato il suo libro per scoprire come va a finire. Non è però questo l’unico motivo per cui il giallo, il thriller, il noir attraggono il lettore. Probabilmente perché lo rendono egli stesso protagonista di azioni che mai avrebbe razionalmente compiuto, per mancanza di coraggio, per condizionamenti sociali, educazione, pudore. Diventando protagonista inconsapevole esorcizza le sue paure, incanalate in una sequenza di atti e gesta vissute da altri.

La paura di sparire all’improvviso, di essere assaliti in casa da un killer seriale, di essere sorpresi nel sonno da un assassino evaporano in finali in cui generalmente tutto si sistema, si scopre, si dipana attraverso una logica intuita sin dall’inizio. Tutto ciò rassicura, indubbiamente. In una società che sta perdendo sempre più punti di riferimento, un mondo in cui il “cattivo” fa sempre una brutta fine conforta. Il thriller classico ha uno spazio sacro, che è quello del viaggio, della scoperta del colpevole e in quel viaggio, assolutamente solitario, l’individuo lettore si libera delle proprie paure, indossa abiti che mai avrebbe il coraggio di indossare e osa.

In fondo, in questa vita spesso troppo tranquilla da raccontare, il vero coraggio è pura invenzione.

Benedetta Reverberi