A un passo da Modena Buk Festival
Il 24 e il 25 Marzo Modena ospita Modena Buk Festival che, per un’abitudine che non condivido, qualcuno si ostina a definire La Fiera della Piccola e Media Editoria. Come se l’editoria si dividesse...

Il 24 e il 25 Marzo Modena ospita Modena Buk Festival che, per un’abitudine che non condivido, qualcuno si ostina a definire La Fiera della Piccola e Media Editoria. Come se l’editoria si dividesse...
Il 24 e il 25 Marzo Modena ospita Modena Buk Festival che, per un’abitudine che non condivido, qualcuno si ostina a definire La Fiera della Piccola e Media Editoria. Come se l’editoria si dividesse in piccola, media, grande, forse a seconda delle aspirazioni dell’editore o della dimensione dei suoi sogni.
Ancor più inadeguato il termine quando, come quest’anno, accanto a editori non ancora distribuiti, ma capaci di pubblicare gioielli siederanno editori che per capacità e fiuto hanno edito un Nobel.
La location a me piace, non tanto quanto locus loci, ma perché Modena la sento da sempre vicina a me.
Quello che non mi piace è la scarsa eco che lascia il Modena Buk Festival, sui giornali e in televisione.
Chissà, forse perché viene dopo Tempo di Libri con i suoi centomila spettatori o forse perché non è a Milano e oggi tutto quello che è fuori la “città economica” brilla di meno.
Al Buk Festival di qualche edizione fa partecipai con il mio primo marchio editoriale.
Ricordo i furgoncini carichi di libri, le aspettative di vendere almeno un numero di copie tale da coprire i costi, le locandine a tappezzare i tavolini sempre troppo piccoli per contenere tutto.
Ricordo la fame, delle due giornate trascorse al Buk, la sete tolta da bottigliette d’acqua una dopo l’altra, le caviglie gonfie. E ricordo gli incontri con gli autori, miei e dei colleghi, le strette di mano e i sorrisi, i volti tesi di chi questo mestiere lo fa solo e sempre per pura passione.
Perché fare l’editore non è fare un mestiere cool come qualche sprovveduto pensa. Fare l’editore è produrre cultura mentre le bestie fabbricano armi.
Quella cultura che vogliamo sia per tutti e che con amore portiamo anche in Fiera, e talvolta con disperazione.
Non classificate gli editori: sarebbe come dire che c’è una cultura piccola, media e grande.
Sarebbe l’eresia del Terzo Millennio.
Di Benedetta Reverberi
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